Un bagno con un DNA speciale per la sua conformazione fisica divisa in due spazi circoscritti: l’antibagno ed il bagno. Riportato in vita attraverso una ristrutturazione che si è posta l’obiettivo di amplificare la sensazione di benessere dei committenti, nell’uso/consumo quotidiano di questo spazio.

In uno dei quartieri più grandi costruiti ex-novo in Italia tra gli anni sessanta e gli anni settanta, ideato dall’Architetto Piero Bottoni ed ancora oggi con la più alta superficie verde per ogni abitante nella città di Milano, troviamo uno dei primi esempi in Italia di applicazione su larga scala di un sistema di prefabbricazione pesante per uso residenziale: le “case-torri” o “case MBM” (dal nome dell’impresa che realizzò gli edifici) su progetto (1963-1971) dell’Architetto Vico Magistretti.

All’interno di una delle case che in quegli anni sono appartenute ad un nuovo ed innovativo tipo di edificio, sorge l’appartamento e specificatamente il bagno qui raccontato.

La caratteristica tipologica di questo bagno consiste nella particolare distribuzione del settore “antibagno-bagno”, differente dallo schema usuale di appartamenti di questo tipo. Nella pianta tradizionale il locale bagno contiene lo spazio lavabo che se inserito in un sistema d’arredo, ne viene in gran parte occupato. Qui invece, la zona lavabo è concepita come punto d’incontro fra antibagno e bagno, si da poter essere collegata all’altro ambiente, attraverso una porta, o isolata, come bagno a sé stante (così da poter permettere una contemporaneità nell’uso dei diversi sanitari). L’antibagno è dotato di ventilazione.

La parete divisoria crea una articolazione di spazi inconsueta nei bagni lunghi e stretti e che dà diverse possibilità di dislocazione degli elementi quali doccia, sanitari, lavatrice, mobile lavabo. Questi piccoli spazi, funzionalmente accentrati e collegati fra loro, uniti o separabili, possono adattarsi a diversi modi di fruizione finale.

Il bagno, in origine, presentava gli ambiti funzionali invertiti rispetto alla proposta attuata. Dalla porta d’ingresso del bagno, infatti, superato lo spazio antibagno dove il mobile lavabo è stato ridisegnato completamente, si trovava la lavatrice ed una vasca con box doccia sopra vasca ed in corrispondenza della finestra, i sanitari. Questo intero ambito è ora a disposizione della doccia completa di piatto in marmo-resina, di box doccia con ante scorrevoli in cristallo satinato e di colonna rubinetteria multifunzione.

Il progetto ha richiesto un intervento di rifacimento integrale. Ricostruiti completamente l’impianto idraulico, l’impianto elettrico, l’impianto di illuminazione, i sottofondi, i pavimenti di grandi dimensioni in gres porcellanato, gli intonaci ed i rivestimenti sempre in ceramica.

A partire dall’antibagno i toni tra il plumbeo ed il cinereo accompagnano come filo conduttore attraverso il bagno, facendo immergere chi entra in questo nuovo look accogliente e fresco. Rispetto allo stato precedente, il bagno è più aperto e anche la zona di attraversamento/passaggio è diventata uno spazio da vivere, collegata fluidamente alle singole microzone: lavabo, lavatrice, sanitari e doccia.

La realizzazione di uno spazio doccia grande era stata una delle prime richieste dei committenti: l’intervento si è rilevato abbastanza semplice perché l’ambiente esistente, lungo e stretto, si è prestato ad accogliere sottofinestra un’area dedicata al benessere. Così al posto di un bacino di dimensioni ridotte si può disporre di un comodo e ampio box da cm120x80 rivestito totalmente.

Per garantire massima igiene, funzionalità, comodità e praticità si è scelta una coppia di sanitari a parete filomuro con scarichi nascosti, lineari, in bianco lucido, con vaso privo di brida per un risciacquo più efficiente e sedile a chiusura rallentata.

L’antibagno dedicato alla zona lavabo è stato attrezzato con arredo su misura. Per rendere l’insieme meno monolitico la struttura è sospesa e si sono adoperate delle aperture a gola. Il legno dei cassettoni con venature, strie e nodi in evidenza è protagonista e l’abbiamo abbinato ad un lavabo integrato nel piano, dello stesso materiale: marmo-resina. Lo specchio di forma rettangolare, proporzionale al lavabo e dotato di fascia orizzontale luminosa, presenta lateralmente un utile pensile con anta grigio-cerulea.

All’angolo tra soffitto e parete la striscia led in alluminio con schermatura opacizzata ed effetto luminoso naturale, così da far sfumare la luce dall’alto verso il basso ed irradiare tutto lo spazio senza zone d’ombra, alterazioni dei colori o controindicazioni fotofobiche.

“Il cesso è l’unico sito dove scarico gratis.”
(scritta nel Bagno del Dipartimento di Matematica di Bologna)
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cristina ruggieri lavorgna & gianfranco scatigna architetti